Dopo 55 anni di alimentazione a gasolio, il grattacielo di Rimini, icona
modernista della città postbellica, passa al riscaldamento metano,
con grossi risparmi di costi d’esercizio e un inestimabile guadagno in termini
di salute dei condòmini e (visto la collocazione centrale dell’edificio) di
cittadini e turisti. Ad anticipare alcuni tratti tecnici del processo
di efficientamento energetico, realizzata da un ATI (Associazione Temporanee di
Imprese) composta da IRCI Group ed SGR, ci viene in aiuto l’Ingegnere Fabrizio
Puliti che assieme al collega Giorgio Ricchi, compone il team tecnico di
Modulo, lo studio vincitore della gara di progettazione del nuovo impianto.
“Saranno interessati gli appartamenti di tutti i 27 piani -spiega
Puliti- e anche l’intera distribuzione del calore sarà completamente
rimpiazzata e ottimizzata. Grazie alla proficua collaborazione con i Vigili del
Fuoco, e un’importante deroga ottenuta dal comando regionale, le tre nuove
caldaie non dovranno essere posizionate sul tetto dell’edificio, come la legge
sembrava obbligare. Ciò ci ha certamente agevolato anche nella proposta dei
costi che, a lavori conclusi, si aggireranno attorno al milione e trecento mila
Euro, comprensive di pratiche, finitura locali caldaie, intubamento nuova canna
fumaria, controsoffittatura e imbiancamento di tutte le parti comuni ai piani.
Oneri che, ovviamente, saranno quasi totalmente assorbiti dalle ditte che si
sono aggiudicate la gara dei lavori: IRCI Group ed SGR riunite in
un’associazione temporanea di impresa”.
Cosa comporterà il passaggio e quando sarà operativo?
“Il termine dei lavoro per evitare penali è il prossimo 31 ottobre. Da
allora inizierà un drastico risparmio di spesa nei consumi e nella
manutenzione, vantaggi che ricadranno sugli inquilini dei 187 appartamenti.
Soffermandoci ad esempio sulla manutenzione, per fare capire alcuni
vantaggi economici, passerà da 100.000 a circa 5000 all’anno. Le vecchia
caldaie a olio combustibile BTZ (basso, tenore di zolfo, molto inquinante
e utilizzabile per legge solo da chi ha già l’impianto predisposto e, comunque,
non oltre il 2017, ndr) saranno rimpiazzate da altrettante caldaie a
condensazione che, a parità di rendimento, assorbiranno la metà della potenza (1400
kW contro i precedenti 3000 kW) contribuendo a ridurre i consumi di
oltre il 30%.”
Chi pagherà tutto ciò?
"Ovviamente i condomini che fra piani di finanziamento allo studio con
alcune banche, agevolazioni fiscali del 65% e risparmio sulle bollette,
potranno contare in un ammortamento rapido. In più, grazie a questi lavori, chi
abita nel grattacielo potrà presto contabilizzare i propri consumi non più a
millesimi, ma a consumo reale, visto che ogni appartamento sarà munito di un
contatore. Ciò sarà molto presto obbligatorio”.
E parlando di inquinamento?
"Dobbiamo ragionare in termini di energia, cioè di consumi durante
tutta la stagione di riscaldamento. Bene, in base alle diagnosi energetiche
eseguite, abbiamo potuto fissare un valore di energia consumata pari a
2.900.000 kWh, che corrispondono a 10.440 GJ. Rifacendoci al manuale dei
fattori di emissione dell’Anpa (Agenzia nazionale per la protezione
dell’ambiente, ndr) il passaggio a metano del grattacielo ridimensionerà
drasticamente i valori degli inquinanti. Per fare un paio di esempi la
tonnellata e mezzo di monossido di carbonio emesso dall’edificio si ridurrà a
poco più di 100 Kg. Ancora più impressionante sarà la riduzione di anidride
solforosa, uno degli inquinanti atmosferici più diffuso e pericoloso dato che
tende a stratificarsi nelle zone più basse. Si passerà dalle attuali 3
tonnellate ad appena 10 chilogrammi."
Leonardo Militi (Riproduzione Riservata)
Finalmente una buona notizia!! Queste quando puoi dalle spesso dr.Militi!!
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